
Cari tutti,
ecco qui la novità: ho comprato una casetta in Toscana. Perché? Per costringermi finalmente a vendere la casa di Milano. Erano anni che ci giravo intorno, sempre a lamentarmi della vita che si fa a Milano, nonostante i carissimi amici e le infinite cose che mi legano alla mia città – le mie insofferenze mi spingono ad andarmene di nuovo. Stavolta non verso una metropoli,
verso il mondo fuori, e non in compagnia, ma da solo,
alla ricerca di un equilibrio che in città, diciamo
nella società strillante, non riesco a trovare – non
mi ci ritrovo, e sono anche stufo di fare tentativi di
accomodamento. Per cui ieri sono andato a mettere in
vendita via Lecco, e dal tre agosto, giorno del
compromesso x l’acquisto, potrò/dovrò trasferirmi
nella casetta nuova, stiparla di libri e arredi, e
abitarla quando ne ho voglia. Perché non rinuncio a
Campicozzoli: Monteaonda sostituisce Milano, sarà la
nuova base, il magazzino delle mie cose e il ritiro, e
aspiro anzi a muovermi un po’ di più. In fin dei conti
dalla vendita dovrebbero avanzarmi (per i miei pezzenti
parametri, s'intende) un bel po’ di soldi
con cui non solo terminare la sistemazione della
casetta nuova, ma anche finanziare la prossima impresa
demenziale (o più di una, a seconda). A Monteaonda
prenderò la residenza e lavorerò alle traduzioni e a
quanto posso fare in perfetto isolamento. Quando sarò
stufo di stare al computer mi alzerò e andrò a pulire
il bosco del podere, a rimettere a coltura gli olivi,
a fare orto o impiantare altre colture, oppure a
finire di sistemare la casa (naturalmente vorrei fare
tutto: impianto solare, eolico, miele, orto,
lavorazione del legno, arte, musica ecc.ecc.). O
semplicemente a fare passeggeggiate verso il Falterona
e l’Alpe di San Benedetto che sono posti splendidi,
con aria e acque purissime.

Nella piantina la proprietà è divisa in due porzioni: la prima (1), quella quadrata è perfettamente abitabile
(salvo tinteggiare e simili) la seconda (2) è al rustico. Nel mappale sono segnate con tratteggio pesante a matita le proprietà, in tutto fanno circa 7 ettari, scoscesi, sovrastati dal galestro, non si può fare molto più che bosco e olivi e aromatiche. Ma si vedrà.
Non lasciatevi ingannare dalla dimensione delle
finestre, sono minuscole e tutta la casa è molto
piccolina, le stanze sono per nanetti. Ma sono tante
(quindi le visite saranno da subito gradite) e sarà
più facile scaldarle. Nella foto dalla provinciale la
casa che si vede è quella dello svizzero, davanti alla
mia, che resta coperta dai cipressi (non per molto,
eheh).
Allego anche una carta del parco, da S. Godenzo, il
comune: dal paese risalite il fiume per tre riquadri,
a nord del fiume vedrete scritto “Monte a onda”. La
mia casa è dove i sentieri 6 e 6/a si uniscono.
C’è acqua luce telefono. La stradina per arrivarci è
davvero ripida e in inverno, quando c’è gelo, mi sa
che si dovrà fare gli ultimi 300 m a piedi. All’inizio
la cosa mi spaventava, ora mi pare un privilegio.
Vedremo come andrà a finire.
Come ho detto, il 3 agosto mi daranno le chiavi e
inizierò il trasloco, piano piano, imbiancando e
sistemando qua e là, come mi gira. Chi vorrà aiutarmi
sarà libero di farlo in cambio di vitto (conventuale,
s’intende) e alloggio, pensateci. Potrei scrivere una
lettera ogni tanto per informare, con foto ecc., tipo
blog. Ma qualcuno la vorrebbe? E io avrei la costanza
di farlo?
Boh. Le altre foto che o scattato finora non sono
granché, forse meglio aspettare di averne altre, per
raccontare anche gli altri dettagli.
Per intanto, questi.
Ciao l.

posto affascinante! metti una foto della casa, sono curiosissima!
RispondiEliminamarina
PS Cosa produci? e cosa traduci?