martedì 9 settembre 2008

Bollettino Montaonda 12


Cari tutti,
vi sarete chiesti che fine ho fatto? Nessuna! Eppure mi succede di tutto.
Anche stamattina a MO, niente di speciale, eppure è tutto incantato. Faccio colazione in cucina, mentre il sole sorge dietro il Falterona e filtra fino a me, poi salgo in studio, e dalla finestra aperta mi arriva un venticello fresco e leggero di montagna. Finalmente ascolto Easy to Love di Massimo Urbani, che non avevo ancora mai decompresso, e tra i rami radi del cipresso di fronte guardo brillare in controluce i fili d’argento delle ragnatele che tremolano nell’aria limpida del mattino. Una giornata normale, cinguettii, pace assoluta, jazz coltraniano di sottofondo dal powerbook. Posso e devo finalmente cercare di scrivere il bollettino. Sono indietro di due mesi, ci sono state le ferie in mezzo, e anche un bel po’ di altre cose. Per esempio, il 3 di agosto si è compiuto il primo anno di Montaonda. Oppure, il 24 agosto, Michele è venuto ad abbattere l’ultimo ailanto adulto - ora sotto l’aia a occidente c’è pieno di frasche, con calma pulirò, e si avvieranno anche le sistemazioni di questo lato. Dall’altra parte, a oriente, gli ulivi ormai liberi si sono goduti l’estate, hanno slanciato un sacco di rami verso il cielo e preso vigore, sono uno spettacolo. Quest’inverno li dovremo potare per mandarli a frutto. In cambio, prima gradita sorpresa, in questi giorni ho raccolto i primi fichi della mia vita, neri e dolci, un regalo inatteso e assai gradito. Difficili da raggiungere, anche per la pendenza della scarpata, e ho pensato a Ulisse, che si aggrappa al fico sopra Scilla (la fragola prima del precipizio: com’era dolce!)
Sono passati di qui alcuni amici - amiche in realtà – e quindi è iniziata anche l’ospitalità, mentre ero al nord, pare con grande soddisfazione di chi è stato qui. Ho finalmente montato il giradischi e lo stereo, sto facendo ordine tra i dischi, vecchi e nuovi (costano così poco i vinili, per 1 euro si compra un deutsche Grammophon in condizioni eccellenti, quindi non è vero che tutto costa più caro). Oggi vado dalla Cris per buttare le basi di uno scambio commerciale di prodotti toscani – olio, conserve e cose così, d’eccellenza, senza l’intenzione di speculare ma soltanto per aiutare chi sta qui a vendere i prodotti della sua terra e chi sta in città a gustare cose buone. Un passo per volta, se è cosa si farà.
Non vi dico nulla delle ultime serate calde, dell’arietta che accarezza l’amaca mentre dondola sotto il vostro peso, avvolti in morbidi cuscini sotto il cielo stellato. A Berlino ho trovato due minuscole lucerne, per i lumini del te, un euro ciascuna. Verrete, vedrete.
Insomma, se il programma era sedimentare, ora che viene l’autunno mi pare che qualcosa stia germinando e mettendo le radici (ah, grazie a mia sorella ho anche scoperto il germogliatore!). Sto per montare la vecchia cucina Ikea di Milano (devo solo aspettare che asciughi la pezza di cemento sul pavimento), e presto avrò ben 4 fornelli e il forno elettrico. Potrò riprendere a cucinare e riporre le stoviglie negli armadi, anche se, una pentola di qua, un coperchio di là, dagli scatoloni sono già usciti alla chetichella parecchi pezzi che si sono sparsi per la casa. Non sono ancora stati fatti i lavori al tetto del retro (la copertura, una trave e la guaina impermeabilizzante), ma lo faremo in autunno, tempo permettendo, così come Beppe si è impegnato a portarmi via tutte le macerie della precedente conduzione. Ma io sono tranquillo, conosco ormai l’inverno, la scorta di legna c’è, chi m’ammazza? Certo, quasi tutto anche nella casa resta provvisorio, almeno per la disposizione dell’arredamento, ma dormo nel mio letto, scrivo sul mio tavolo, leggo nella mia poltrona con una luce giusta. Anche le varie compravendite immobiliari si sono concluse, le transazioni sono terminate, aspetto ora il vigile che mi dia l’ok per la residenza. La posta arriva regolarmente e le bollette pure. Ho anche internet, non velocissimo ma ce l’ho. Certo, la lotta contro gli ailanti continua, proprio ieri è venuto Patrick e ha fatto 6 ore di decespugliatore per stroncare i polloni degli ultimi due mesi. Ma non c’è più nessun adulto in grado di fare frutti, questo è un grande risultato. Ho capito poi, come mi suggerivano diversi amici, cosa è stato l’ailanto per me, il mio karma, l’insieme dei vizi che mi sono portato dietro dalla città: non li ho stroncati tutti, ma mi pare che ci siamo guardati in faccia e ora sia tutto più semplice. E soprattutto, non impediscono più la vista e la luce del
sole, dalla camera da letto vedo dei tramonti spettacolari. Venite a vedere. Montaonda vive, viva Montaonda.
ciao ciao
l.