sabato 14 luglio 2007

bollettino n.0: Ho homprato hasa in toshana!



Cari tutti,
ecco qui la novità: ho comprato una casetta in Toscana. Perché? Per costringermi finalmente a vendere la casa di Milano. Erano anni che ci giravo intorno, sempre a lamentarmi della vita che si fa a Milano, nonostante i carissimi amici e le infinite cose che mi legano alla mia città – le mie insofferenze mi spingono ad andarmene di nuovo. Stavolta non verso una metropoli,
verso il mondo fuori, e non in compagnia, ma da solo,
alla ricerca di un equilibrio che in città, diciamo
nella società strillante, non riesco a trovare – non
mi ci ritrovo, e sono anche stufo di fare tentativi di
accomodamento. Per cui ieri sono andato a mettere in
vendita via Lecco, e dal tre agosto, giorno del
compromesso x l’acquisto, potrò/dovrò trasferirmi
nella casetta nuova, stiparla di libri e arredi, e
abitarla quando ne ho voglia. Perché non rinuncio a
Campicozzoli: Monteaonda sostituisce Milano, sarà la
nuova base, il magazzino delle mie cose e il ritiro, e
aspiro anzi a muovermi un po’ di più. In fin dei conti
dalla vendita dovrebbero avanzarmi (per i miei pezzenti
parametri, s'intende) un bel po’ di soldi
con cui non solo terminare la sistemazione della
casetta nuova, ma anche finanziare la prossima impresa
demenziale (o più di una, a seconda). A Monteaonda
prenderò la residenza e lavorerò alle traduzioni e a
quanto posso fare in perfetto isolamento. Quando sarò
stufo di stare al computer mi alzerò e andrò a pulire
il bosco del podere, a rimettere a coltura gli olivi,
a fare orto o impiantare altre colture, oppure a
finire di sistemare la casa (naturalmente vorrei fare
tutto: impianto solare, eolico, miele, orto,
lavorazione del legno, arte, musica ecc.ecc.). O
semplicemente a fare passeggeggiate verso il Falterona
e l’Alpe di San Benedetto che sono posti splendidi,
con aria e acque purissime.

Nella piantina la proprietà è divisa in due porzioni: la prima (1), quella quadrata è perfettamente abitabile
(salvo tinteggiare e simili) la seconda (2) è al rustico. Nel mappale sono segnate con tratteggio pesante a matita le proprietà, in tutto fanno circa 7 ettari, scoscesi, sovrastati dal galestro, non si può fare molto più che bosco e olivi e aromatiche. Ma si vedrà.
Non lasciatevi ingannare dalla dimensione delle
finestre, sono minuscole e tutta la casa è molto
piccolina, le stanze sono per nanetti. Ma sono tante
(quindi le visite saranno da subito gradite) e sarà
più facile scaldarle. Nella foto dalla provinciale la
casa che si vede è quella dello svizzero, davanti alla
mia, che resta coperta dai cipressi (non per molto,
eheh).
Allego anche una carta del parco, da S. Godenzo, il
comune: dal paese risalite il fiume per tre riquadri,
a nord del fiume vedrete scritto “Monte a onda”. La
mia casa è dove i sentieri 6 e 6/a si uniscono.
C’è acqua luce telefono. La stradina per arrivarci è
davvero ripida e in inverno, quando c’è gelo, mi sa
che si dovrà fare gli ultimi 300 m a piedi. All’inizio
la cosa mi spaventava, ora mi pare un privilegio.
Vedremo come andrà a finire.

Come ho detto, il 3 agosto mi daranno le chiavi e
inizierò il trasloco, piano piano, imbiancando e
sistemando qua e là, come mi gira. Chi vorrà aiutarmi
sarà libero di farlo in cambio di vitto (conventuale,
s’intende) e alloggio, pensateci. Potrei scrivere una
lettera ogni tanto per informare, con foto ecc., tipo
blog. Ma qualcuno la vorrebbe? E io avrei la costanza
di farlo?
Boh. Le altre foto che o scattato finora non sono
granché, forse meglio aspettare di averne altre, per
raccontare anche gli altri dettagli.
Per intanto, questi.
Ciao l.